Alberto Burri
Città di Castello (Perugia) il 12 marzo 1915- Nizza, Francia 13 febbraio 1995
L’artista è stato l’esponente dell’arte informale italiana .
Dopo essersi laureato nel 1940 in medicina, viene fatto prigioniero dagli alleati in Tunisia, dov’è come ufficiale medico, nel 1943 e viene inviato nel
campo di Hereford, Texas. Rientra in Italia nel 1946 dopo aver iniziato a dipingere. Da qui la scelta di lasciare la medicina proprio per la pittura.
Si trasferisce a Roma e fra il 1947/48 espone in alcune mostre romane. Nel 1951 fonda insieme con Capogrossi, Colla e Ballocco il gruppo Origine con
l’obiettivo di superare l’accademismo astratto.
In questo periodo i soggetti preferiti da Burri sono i Sacchi, esposti nelle mostre personali che, dopo Roma, si tengono anche in varie città europee e
americane.
Dopo il 1957 Burri presenta i Legni, le Combustioni, i Ferri nelle mostre che si tengono in alcune città americane.
Realizza fra gli anni Sessanta e i primi Settanta alcune importanti mostre a L’Aquila (1962), Darmstadt, Rotterdam (entrambi nel 1967), Torino (1971) e
Parigi (1972).
Nel 1962 espone le prime Plastiche alla Galleria Malbourough di Roma.
Agli inizi degli anni Settanta Burri si impegna anche nell’attività grafica: Poems di Minsa Craig (1970), Saffo di Emilio Villa (1973).
Una delle sue grandi passioni è il teatro per il quale realizza le scenografie per Spiritualis (La Scala di Milano, 1963), per November Steps (Opera di
Roma, 1972) e Tristano e Isotta (Regio di Torino, 1975).
Nuove retrospettive vengono organizzate ad Assisi (1975), Roma (1976), Lisbona, Madrid, Los Angeles, Millwaukee, New York (1977) e Napoli (1978).
Nel 1979 presenta le opere a struttura polifonica: “Il Viaggio” a Città di Castello poi presentata anche a Monaco di Baviera; “Orti” a Firenze nel 1980, “Sestante” a Venezia (1983) e “Annottarsi” (1985 e 1988).
Nel 1981 a Città di Castello c’è l’inaugurazione di una raccolta permanente delle sue opere a palazzo Albizzini.
Nel 1984 viene allestita a palazzo Citterio a Milano una sua grande retrospettiva con oltre 160 pezzi.Negli anni Ottanta Alberto Burri espone in tutto il
mondo le sue opere, da New York, a Parigi, a Nizza e a Roma.
Nel 1990 a Città di Castello si apre il complesso museale interamente dedicato a Burri.
Nel 1991 sono organizzate due altre importanti retrospettive, a palazzo Pepoli a Bologna e al Castello di Rivoli.
Nel 1993, presso gli ex seccatoi del tabacco, viene aperto al pubblico un nuovo ciclo, dal titolo Il Nero e l’Oro e viene realizzata per Faenza un’opera
in ceramica che porta lo stesso titolo.
Nel dicembre 1994 viene celebrata la donazione Burri agli Uffizi, che comprende oltre al quadro Bianco e Nero tre serie di opere grafiche.
L’artista è stato l’esponente dell’arte informale italiana .
Dopo essersi laureato nel 1940 in medicina, viene fatto prigioniero dagli alleati in Tunisia, dov’è come ufficiale medico, nel 1943 e viene inviato nel
campo di Hereford, Texas. Rientra in Italia nel 1946 dopo aver iniziato a dipingere. Da qui la scelta di lasciare la medicina proprio per la pittura.
Si trasferisce a Roma e fra il 1947/48 espone in alcune mostre romane. Nel 1951 fonda insieme con Capogrossi, Colla e Ballocco il gruppo Origine con
l’obiettivo di superare l’accademismo astratto.
In questo periodo i soggetti preferiti da Burri sono i Sacchi, esposti nelle mostre personali che, dopo Roma, si tengono anche in varie città europee e
americane.
Dopo il 1957 Burri presenta i Legni, le Combustioni, i Ferri nelle mostre che si tengono in alcune città americane.
Realizza fra gli anni Sessanta e i primi Settanta alcune importanti mostre a L’Aquila (1962), Darmstadt, Rotterdam (entrambi nel 1967), Torino (1971) e
Parigi (1972).
Nel 1962 espone le prime Plastiche alla Galleria Malbourough di Roma.
Agli inizi degli anni Settanta Burri si impegna anche nell’attività grafica: Poems di Minsa Craig (1970), Saffo di Emilio Villa (1973).
Una delle sue grandi passioni è il teatro per il quale realizza le scenografie per Spiritualis (La Scala di Milano, 1963), per November Steps (Opera di
Roma, 1972) e Tristano e Isotta (Regio di Torino, 1975).
Nuove retrospettive vengono organizzate ad Assisi (1975), Roma (1976), Lisbona, Madrid, Los Angeles, Millwaukee, New York (1977) e Napoli (1978).
Nel 1979 presenta le opere a struttura polifonica: “Il Viaggio” a Città di Castello poi presentata anche a Monaco di Baviera; “Orti” a Firenze nel 1980, “Sestante” a Venezia (1983) e “Annottarsi” (1985 e 1988).
Nel 1981 a Città di Castello c’è l’inaugurazione di una raccolta permanente delle sue opere a palazzo Albizzini.
Nel 1984 viene allestita a palazzo Citterio a Milano una sua grande retrospettiva con oltre 160 pezzi.Negli anni Ottanta Alberto Burri espone in tutto il
mondo le sue opere, da New York, a Parigi, a Nizza e a Roma.
Nel 1990 a Città di Castello si apre il complesso museale interamente dedicato a Burri.
Nel 1991 sono organizzate due altre importanti retrospettive, a palazzo Pepoli a Bologna e al Castello di Rivoli.
Nel 1993, presso gli ex seccatoi del tabacco, viene aperto al pubblico un nuovo ciclo, dal titolo Il Nero e l’Oro e viene realizzata per Faenza un’opera
in ceramica che porta lo stesso titolo.
Nel dicembre 1994 viene celebrata la donazione Burri agli Uffizi, che comprende oltre al quadro Bianco e Nero tre serie di opere grafiche.

1991
Cellotex
Tecnica mista (acrilico, vinavil) cm. 19 x 18,5

1951
S.T.
Olio e Pietra pomice su tela cm. 7 x 21